Come fanno i vegani senza proteine animali?

Eccoci arrivati al “mito dei miti” e alla diffusa devozione psicologica verso le proteine animali.

Semplice da spiegare, difficile da capire come la nostra società possa credere così “innocentemente” nel valore salutare delle proteine animali.

Per tutta la vita ci è stato raccontato che questi cibi fanno bene ed è quindi difficile, anche solo pensare, che ciò possa non essere vero.

Io stesso mi sono sforzato di bere latte sino al punto di farmelo piacere, così da avere denti bianchi ed ossa forti, per scoprire dopo decenni che la caseina è uno dei più potenti e temibili cancerogeni. E così mi trovo cinquantenne ad affrontare un male comune per molti uomini, la prostata, che vede proprio nella caseina uno dei suoi più acerrimi nemici.

Grazie al cazzo, è proprio il caso di dirlo, però ho i denti ancora bianchi 😁

La verità è che le proteine animali fanno più male che bene.

Dovremo attendere ancora più di un anno prima che l’Unione Europea imponga ai produttori di scriverlo sulle confezioni, esattamente come per le sigarette. Ma non sei obbligato ad attendere il 2022, già oggi puoi ottenere proteine più sicure e nobili dalle piante, ovvero il luogo naturale in cui risiedono, insieme a minerali, vitamine e fitonutrienti.

Le proteine sono davvero una cosa seria (dal greco “proteios” che significa di prima importanza), ma l’idea che non possiamo assumerne abbastanza attraverso una dieta integrale a base vegetale è una astuta bugia.

Negli alimenti di origine vegetale sono presenti tutti e 20 gli aminoacidi che compongono le proteine del nostro corpo, inclusi quelli essenziali.

Non abbiamo proprio bisogno di proteine animali!

Il mito della carenza proteica è un “fake” colossale. Ci hanno fatto il lavaggio del cervello per farci credere che carne, pesce, latticini e uova siano l’unica vera fonte di proteine.

Questo invece è solo business, manipolazione e disinformazione, peggio di un falso in bilancio le cui conseguenze irreversibili sulla salute umana dovrebbero essere punite per legge e lautamente risarcite.

La cosa davvero frustrante è che invece di preoccuparci delle malattie letali e dilaganti legate all’eccessivo apporto di proteine animali, ci ritroviamo su Facebook a insultare i vegani o chiunque porti alla luce le tristissime verità legate al consumo degli animali.

Ancor più aberrante è che invece di essere spaventati, ci mangiamo una bella bistecchina, la postiamo sui nostri profili social e ci facciamo beffa di coloro che provano a farci “ragionare“, anche per il nostro bene e non solo per quello di animali, ambiente e altri umani.

Che sia arrivato il momento di aprire gli occhi, cuore, mente e agire di conseguenza?