Andiamo a scoprire come fanno i vegani a “sopravvivere” senza calcio
Che il latte sia l’unica fonte di calcio, che faccia bene a denti e ossa è una astuta bugia.
Come fanno dunque i vegani senza calcio? Semplice: fanno!
Gli americani consumano più latte vaccino (e latticini) pro capite rispetto alla maggior parte della popolazione mondiale, ma hanno anche uno dei più alti tassi di fratture ossee al mondo. Come ce lo spieghiamo? Non è questa una evidenza incontrovertibile per cui il latte di mucca non migliora la salute delle ossa?
Il 70% della popolazione mondiale è intollerante al bianco elisir
Il lattosio (lo zucchero del latte) è effettivamente parecchio difficile da digerire dopo l’infanzia, ma ciò è normale, non un disturbo.
Il fatto è che noi “grandi bambinoni” dopo i primi sei mesi di vita potremmo fare a meno della tetta di mamma e dopo i primi due anni potremmo largamente fare a meno del latte.
Il latte animale dovrebbe essere destinato ai cuccioli di animale e non agli esseri umani adulti. Quel latte è loro e non nostro. A loro quel latte serve per crescere sani e forti. A noi invece non serve proprio.
Infatti non solo il latte non è necessario, ma non fa nemmeno bene alla salute.
- SI è’ vero, abbiamo bisogno di calcio;
- NO non abbiamo bisogno di latte vaccino per ottenerlo.
E’ tutto marketing, “fuffa” allo stato puro, con l’unico obiettivo di farti spendere soldi per comprare qualcosa di assolutamente innaturale per il tuo benessere, qualcosa di cui non hai proprio bisogno.
Fatti qualche domanda, trova qualche risposta e scoprirai che il vero impostore, l’alternativo, il sostituto, l’imitazione o il fake è il ricco ed avido produttore di latte animale. Fine della discussione.
Perché mai dovremmo bere latte di altre specie animali al posto del latte umano?
E perché poi latte di mucca (o capra) anziché di cane, orso, topo, scimmia o giraffa?
Esattamente come non esistono mucche piene o fatte “de fero”, le mucche ricevono il calcio dall’erba che mangiano (o dal mangime fortificato che viene loro somministrato).
Ecco perché, esattamente come per il ferro, sarebbe meglio se prendessimo il calcio direttamente dalle piante e non dalle mucche.
In questo modo potremmo incamerare anche vitamine, minerali, fibre, folati, fitonutrienti ed evitare grassi saturi, colesterolo, caseina e lattosio.
Il latte non è di beneficio per la nostra salute
Oltre l’80% delle proteine del latte sono caseine, i peggiori agenti cancerogeni con cui possiamo avere la “fortuna” di venire a contatto, noti anche (e non a caso) come “promotori del cancro”.
Non so te, ma da quando l’ho scoperto ho iniziato a girare alla larga, molto alla larga, altro che formaggini di cui non potevo proprio fare a meno!
La caseina è la principale causa di cancro alla prostata (per gli ometti) e tumore al seno (per le donne).
L’evidenza scientifica è schiacciante e mostra la relazione tra il consumo di latte (e latticini) e numerose malattie croniche, incluso il cancro.
La triste verità è che le nostre decisioni di acquisto sono state influenzate e manipolate per decenni (e lo sono tuttora, forse ancor più di prima), allo scopo di farci acquistare prodotti industriali di derivazione animale pesantemente trasformati e malsani, in parole povere “spazzatura”. La ragione è sempre la stessa: soldi.
Ciliegina sulla torta è che nonostante evidenze incontestabili, il potere dell’industria alimentare, grazie alla sua ineguagliabile capacità (economica) di “portarsi a letto chiunque”, è stata addirittura in grado di screditare studi medico scientifici rivoluzionari e condotti con assoluto rigore metodologico.
E’ il caso (tra gli altri) di China Study, uno degli studi più completi sull’alimentazione mai condotti, volgarmente definito “bibbia dei vegani”, screditato come “inaffidabile” e ingiustamente squalificato con la definizione vergognosa di “bufala colossale” (vi lascio immaginare che solo un Italiota narcisista potrebbe insultare il lavoro di mezzo secolo di ricercatori, medici, biologi e nutrizionisti americani, uniti dall’unico obiettivo di salvare quante più vite possibili, nel paese più “ammalato di cibo” al mondo).
E così viene insabbiato, contestato e deriso con la definizione di “cineseria”, il lavoro di un nutrizionista illuminato, il Dott. Colin T. Campbell, che da ricercatore della verità diventa un eretico tacciato (addirittura) di essere un “markettaro” dell’editoria.
A buon intenditore, poche parole.
Cosa dovresti fare dunque?
Sono certo che adesso ti sentirai smarrito e confuso (esattamente come mi sono sentito io leggendo gli studi che mi hanno sconvolto l’esistenza e “ribaltato” la vita).
Cosa fare dunque in un mondo in bianco e nero, dove i vegani ti dicono di non bere latte e i “marchettari” del bianco elisir ti invitano a farne il pieno?
Il latte è realmente in calo drammatico, oppure è in crescita astronomica come ci “raccontano” le associazioni di produttori (del settore lattiero caseario)?
I finanziamenti ed i sussidi dell’Unione Europea servono a salvare un comparto in crisi oppure a sostenere degli “stinchi di santo” drogando la domanda con una politica di taglio costi?
Il tentativo di bannare ogni prodotto vegetale che assomigli al latte, di vietare definizioni, aggettivi e descrizioni che solo il latte dovrebbe possedere, serve davvero per non confondere il consumatore oppure a depistarlo?
Io ho solo un consiglio: non farti prendere in giro!
Se vuoi essere più sano e tendere al contempo la tua zampa ad animali meno fortunati come le mucche da latte, affidati al potere di madre natura.
Le piante hanno tutto il calcio di cui hai bisogno, anche di più!
Non aver paura di cambiare, provaci e misura sulla tua pelle i risultati. Ciò di cui aver paura è il latte: “dairy is scary”.
Il messaggio ancora una volta è molto semplice: se vuoi evitare malattie causate dal cibo, lascia perdere il latte di altre specie di animali e passa al latte vegetale, il solo ed unico latte che l’uomo dovrebbe bere. Fine della storia.
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